Ciao Going Expat people,

Un pó in ritardo sulla tabella di marcia, ma finalmente parliamo del mio viaggio a Valencia.

In realtá la settimana spagnola ha coinvoltó piú cittá, quindi dovrei meglio dire, il mio viaggio nella Comunitá Valenciana.

Valencia, che sorpresa!

Mi é piacuta davvero molto! Conoscevo poco della cittá, aveo qualche commento di persone che c’erano state, ma non una chiara aspettativa.
Diciamo che quando ho prenotato, accompagnata da una mia cara amica, ero spinta da “voglia di Spagna” e Valencia era il posto, tra quelli non visti in Spagna da entrambe, dove potevo volare senza spendere una fortuna (al contrario dell’Andalusia, che era la prima scelta).

Ho scoperto una cittá ricca di storia, (street) arte, cultura. Una cittá molto verde e pulita ed estremamente viva.

Street art

Se mi seguite su IG avrete visto di recente qualche storia in cui parlo del viaggio e un video sulla street art. Andando in giro per Valencia non potete non notarla.

Facendo varie ricerche online, abbiamo scoperto che i due quartieri principali di murales sono Benimcalet e Barrio del Carmen.
Benimaclet é decisamente fuori dai circuiti turistici, un quartiere probabilemte in fase di rivalutazione con qualche bar/ristorante e niente di piú. Cercando tra le strade,peró, si trova tanta arte. Murales di vario genere e tutti estremamnete realistici.

Al Barrio del Carmen, che invece é una zona assolutamente centrale di Valencia, lo stile cambia e la passeggiata alla ricerca di murales, si arricchisce di pause per mangiare qualche tapas o una paella o bere una birretta. Che si sa, in vacanza le pause cibo/beveraggio non sono mai abbastanza.

Valencia dall’alto

Ci sono molte torri da dove godere del panorama di Valencia che non é niente male. Io ho avuto modo di apprezzarlo dalla torre del Micalet, ovvero la torre della Cattedrale di Valencia. Salire sulla torre é possibile comprando sul posto un biglietto da €2,50.

La storia della Cattedrale, e della cappella al suo interno, é davvero molto interessante, infatti si tratta di un edificio molto antico, che ha subito opere di modifica strutturali anche in base alla religione per la quale é stato usato. Infatti fu costruita su un antico tempio romano che fu poi convertito in moschea.

Uno dei punti panoramici piú famosi é la Portal dels Serrans per una questione di tempo non siamo riuscite a vivere questa esperienza ma abbiamo attraversato l’area intorno, che rimanda al Barrio del Carmne, di cui parlato prima.


Mercat e Lonja de la seda

Situtati uno di fronte all’altro, il primo é un mercato coperto cittadino, dove é possibile fare la spesa o consumare sul posto. Aperto la mattina e fino alle prime ore del pomeriggio, vi accoglierá all’interno di un edificio gigante. Questo é il mercato di prodotti freschi piú grande d’Europa.

La borsa della seta, in spagnola Lonja de la Seda , é sito Unesco. Un palazzo gotico elegante che a me ha colpito moltissimo. É aperto fino alle 19 e se arrivate prima delle 18 potrete anche usufruire dell’autoguida, ma non disperate, sulle mura, in entrambi i piani, vengono proiettati video dove si racconta della storia e dell’architettura del luogo (in spagnolo con sottotitoli in inglese).

Siamo davanti ad una struttura del XV secolo, definita una delle piú belle tra le architetture gotiche europee. Ricorda quasi un castello o una fortezza. Si divide solo in 4 parti ma vi lascerá a bocca aperta: la torre, la sala del Consolato del Mare, il cortile degli aranci e il salone delle colonne.

Ciutat de les arts i les ciències

Se vi piace l’architettura, collegherete sicuramente Valencia con Calatrava.
É tutta sua l’opera della Ciudad de las artes y de las ciencias, e la buona notizia é che potrete passeggiare nei corridoi esterni ed interni della struttura gratuitamente. Chiaro é che, per accedere ai musei sará necessario pagare il biglietto.

Sono musei particolarmente indicati alle famiglie, i bambini/ragazzini, infatti si divertono moltissimo a fare gli esperimenti e capire cosa e come succede.

Sarete avvolti da tantissima luce in questo posto. Merito dell’acqua, delle costruzioni bianche e, probabilmente, delle forme scelte dal famoso architetto, per i vari edifici che lo compongono.

All’interno della cittadella, c’é anche un teatro, che potrete visitare e dove spesso ci sono spettacoli di musica dal vivo.

Valencia mi ha dato l’impressione di essere una cittá molto viva, civile, pulita e verde. Mi ha dato il benvenuto in una calda sera estiva, le luci verdi del palazzo del comune mi hanno affascinato appena uscita dalla metro e, a proposito, il servizio di trasporto pubblico, mi é parso ottimo.

Valencia Tourist card

É una carta che puó essere acquistata (anche online) e ritirata ad uno degli info point o le macchine automatiche, anche in aeroporto. É davvero facilissimo, infatti basterá avere con sé il codice di conferma e/o il QR code per ritirarla e si attiva al primo check in su un mezzo pubblico o all’entrata di un museo incluso, per 24/48/72h o avrete anche la possibilitá di scegliere quella settimanale.

Il prezzo cambia in base alla validitá della card. Quella da 48h é disponibile al prezzo di €20 (nel nostro caso €18 perché sul sito era disponibile uno sconto.

Murcia & Cartagena

Avendo qualche giorno in piú di diponibilitá, abbiamo pensato di fare un giro in altre cittá. Affitatta l’auto tamite booking.com per circa €80, ci siamo avviate verso Murcia.

Innanzitutto devo dire che mi ha colpito la calma degli spagnoli (almeno in questa zona) alla guida. Niente clacson incessanti o insulti che volevano dal finestrino, anche quando qualcuno faceva qualche cavolata. Saranno di certo meno stressati degli italiani!

Murcia é una piccola cittadina, carina ma non sorprendente. Qui abbiamo visitato il centro della cittá dove spicca la gigantesca cattedrale.

La catedral de Santa María sorge dove un tempo si trovava una moshea, siamo alla fine del 1300. Solo il campanile venne costruito molto dopo (giá nel 1500 inoltrato) e terminato negli anni del ‘700, oggi é peró simbolo indiscusso di questa cittá.

E a proposito di simboli, abbiamo scoperto che anche la sardina é simbolo di Murcia, al punto tale che affacciandosi dal Puente viejo se ne scorge una gigante nelle acque del fiume (una statua chiaramente). Da questo stesso punto si vedrá anche il bianchissimo Puente nuevo e la zona dei 18 mulini (oggi non davvero visibili, ma é possibile fare uan visita al museo ad essi dedicato – ricordatevi che all’’orario della siesta sara chiuso).

Prima di lasciare Murcia e dirigerci a Cartagena, abbiamo tentato di visitare il Cristo Redentore della cittá, Cristo Monteagudo, ma purtroppo la strada era chiusa, avremmo potuto farla a piedi, ma si trattavad i km i salita e al sole con 37 gradi alle 3 del pomeriggio… sará per la prossima volta.

Siamo invece arrivate al Snatuario de la Fuensanta, bella la vista e ci é stato raccontato che Murcia era chiamata la Huerta de España per via dei tantissimi orti presenti in e fuori cittá (ancora oggi). Il santuario purtroppo era chiuso (si anche lui) e ci siamo dovute ancontentare di vederlo da fuori e dlle vista.

Abbiamo deciso di andare a Cartagena perché si tratta di una cittá romana con ancora un teatro da poter visitare e il suo museo e per conoscere anche posti meno comuni della Spagna.

É una cittá di porto, con una bella passeggiata piena di gente ad ogni ora. Il vialone principale termina con il palazzo del Municipio e si apre sul mare. Bellissimo l’effetto.

Il museo e teatro romano meritano una visita, carina anche la casa della fortuna, ma decisamente meno spettacoare di come descritta.

Chiaramente questa é una cittá in via di rivalutazione. Moltissimi i palazzi in ristrutturazione, zone intere che sembrano non troppo sicure, sono piene di lavori in corso e migliorie, tutte a 2 passi dal centro.

Prima di spostarci alla cittadina successiva, abbiamo fatto una capatina al mare. Ci siamo recate presso la playa del Carabassi, spiaggia sabbiosa, bianca e circondata da dune.

Alicante

Se Valencia é una cittá turistica e piena di italiani, Alicante la batte di molti punti. Non per questo meno bella peró.

É una cittadina molto allegra e dove l’estro e la fantasia sembrano farla da padrone

Il porto, le palame, i palazzi e i punti panoramici lasciano davvero un ricordo bellissimo dei giorni passati lí.
Il posto piú bello é stato sicuramente il Barrio De Santa Cruz, armatevi di acqua, cappello e scarpe comodo e puntate a questo quartiere coloratissimo. Sembra si tratti di un’idea di un residente quella di decorare con vasi, porte, mattonelle colorate l’intero quartiere. Ci sono delle targhe dedicate a questa persona dai vicini di casa, infatti.

Come tutto, anche questo aspetto ha il rovescio della medaglia. Se renderlo un barrio colorato e turistico porta vantaggi, la vita notturna di una zona dello stesso, disturba i residenti. Infatti non sono pochi i cartelli appesi ai balconi di alcune abitazioni, con proteste e richiesta di civiltá.

Il quartiere di Santa Cruz si trova ai piedi del Castillo de Santa Barbara. La visita al castello é totalmente gratutita e piú volte al giorno é possibile partecipare ad una visita guidata (in spagnolo o inglese). Il racconto verte sull’uso del castello, che non é mai stato una dimora reale, e la sua ricostruzione. Parte del castello é stata rasa al suolo, parte é originale e altre zone sono state ricostrutite.


Ancora da vedere il Castillo de San Ferdín, meno spettacolare del primo ma con una vista bellissima, la Plaza de Lucernos, il Mercado ed infine la Explanada e il porto per una passegiata.

Tornando verso Valencia, da dove avremmo preso i voli, abbiamo deviato verso uno dei tanti fari presenti nella Comunitá Velenciana.

Faro del Albir

Si trova all’interno di una riserva, Parque natural de la Serra Gelada, e ci si arriva con una passeggiata di circa 30minuti in leggera pendenza. Non é per nulla complicato ma non ci sono zone d’ombra. L’accesso é gratuito e volendo si possono raggiungere altri punti o delle cave sul mare prima di arrivare al faro.

Cosa mangiare e bere?

É chiaramente una domanda retorica. A Valencia la paella é d’obbligo, ricordate che quella valenciana non é di pesce e crostacei (sebbene la facciano comunque) ma di carne – esattamente coniglio e pollo con fagiolini – inoltre, gli spagnoli non mangiano la paella a cena, ma solo a pranzo.

Per il resto sapete giá che la Spagna é la patria delle tapas. In particolare alcuni posti ci sono piaciuti molto, come il Bar Los Zagales a Murcia, assolutamente non turistico e specialmente tipico. Attenzione, se non parlate spagnolo puó essere difficile ordinare.

A Valencia ci siamo anche godute una cena gourmet al ristorante Alma del Temple

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Oltre birra locale, abbiamo assaggiato l’ Orxada o Horchada una bevanda fredda a base di tubero dal sapore forte e particolare.

Qui trovate un recap delle mie mangiate e bevute.

Dove abbiamo dormito?

Devo dire che mai come quest volta le prenotazioni degli alloggi le ho fatte all’ultimo minuto. Mi aspettavo prezzi piú convenienti a Valencia, ma ad ogni modo ci siamo trovate bene.

Nessun hotel ci ha fatto l’effetto wow, ma erano tutti comodi come posizione, puliti e con personale disponibilissimo:

Valencia – Casual Valencia Vintage 

Cartagena – Sercotel Carlos III

Alicante – Hotel BH San Francisco

Siete mai stati in queste zone della Spagna? Se vi va raccontatemelo nei commenti.

Al prossimo viaggio

Ciao

Rossella