Quando si parla delle possiblitá lavorative che permettono di girare il mondo, si pensa spesso alla definizione di “Digital nomad”, ma se vi dicessi che non é l’unica possibilitá?
Oggi parliamo di un lavoro forse non molto noto ai piú, quello del travelling butler (maggiordomo privato), e a raccontarci tutto é Sara.
Sara – @travelwitharasuk
Conosciamola attraverso le sue parole:
Mi presento utilizzando il nome che trovate su tutti i social alla quale, ad oggi, sono iscritta: Arasuk trasformato in travelwitharasuk, ma abbiate pazienza, ora capirete perché.
Aras, non è altro che il mio nome, ovvero Sara, scritto e letto al contrario; ho iniziato ad usarlo come nickname, successivamente al mio trasferimento in Inghilterra (da qui UK come nel nome dell’account), ma in realtà, per essere più precisi, da quando ho acquistato una scheda inglese. Con il tempo, poi, mi ci sono affezionata, mi rispecchiava sempre di più e ho continuato ad utilizzarlo.
Come avrete letto inizialmente, c’è stato, negli anni, qualche notevole cambiamento al mio nickname: “travel”.
Ho deciso di inserirlo e non a caso, ma poiché mi definisco una viaggiatrice, o meglio, un’italiana all’estero.
La mia esperienza di vita all’estero, inizia ufficialmente nel 2015, ma in realtà già nel lontano 2012, viaggiavo continuamente tra Roma e Londra per questioni di cuore.
Non tutti sono a conoscenza del lavoro che svolgo, o ancora, non hanno ben capito di cosa si tratta.
Parliamone insieme, cercherò di essere il più chiara possibile.
Durante il mio trasferimento a Londra, ho deciso di intraprendere un lavoro totalmente diverso dal mio solito, nel settore turistico alberghiero, che però, mi ha permesso anche di migliorare la lingua inglese.
Ho fatto svariati lavori nel settore, iniziando come Cameriera alla sala colazioni, Hostess Receptionist, Banqueting Head Waitress e molto altro, sempre nel settore di lusso o come Hostess supporto linguistico in fiere internazionali.
Alla fine, sono approdata al mio lavoro attuale, quello di Travelling Butler.
In realtà è iniziata per caso, ma sappiamo tutti che, le storie migliori, iniziano proprio così.
Avevo deciso, inizialmente, di continuare a lavorare nel mondo degli eventi, ma purtroppo la pandemia, non ha reso possibile ciò, allontanandomi pian piano da quell’idea.
Inoltre, in quel periodo, mi trovavo in Italia, ma finalmente, rientrando a Londra, ho trovato lavoro come Nanny per una Vip family, dove lavorava anche il mio fidanzato, come Private Chef
L’esperienza positiva, ha dato i suoi frutti, tanto che, durante le loro vacanze, nelle loro residenze in Francia, ho continuato a lavorare per loro, ma come butler.
Quest’avventura mi ha aperto un nuovo mondo, mi ha aiutata a creare networking, ma soprattutto, a portare avanti questo nuovo tipo di lavoro, in giro per il mondo e lavorando con tanti clienti internazionali.
Ma quindi, cosa faccio esattamente?
Il ruolo primario è Butler, in Italia conosciuto come “maggiordomo personale”, che può anche viaggiare o no per il cliente, questo varia a seconda delle loro richieste e necessità.
Il butler classico, svolge diverse attività, gestisce il personale di servizio, si occupa della gestione e manutenzione di una casa, villa, chalet, insomma di grandi residenze.
Io, mi occupo principalmente della gestione della casa, dalla preparazione della tavola e del servizio durante il giorno, dell’organizzazione di feste e qui, entrano in campo, l’accoglienza degli ospiti, ma anche la gestione delle composizioni floreali, preparazione di cocktails, prenotazioni di ristoranti e di ogni richiesta che il cliente chiede.
Insomma è un lavoro vario, poiché come dicevo prima, varia in base al cliente e alle esigenze di questo. Naturalmente non lavoro da sola, all’interno delle residenze c’è uno Chef privato o più, personale delle pulizie, autista privato, giardiniere, security, House manager se il Butler è temporaneo, personale esterno per la manutenzione esterna.
Insomma c’è tanto lavoro da svolgere e tante richieste.
Anni fa, non avrei, neanche per un secondo, immaginato di svolgere quello che oggi è il mio lavoro e specialmente di lavorare con una categoria di persone che appartiene ad una classe sociale agiata.
Sono una persona alla quale piace aiutare gli altri e in questo lavoro, mi ritrovo molto, cerco sempre di dare il massimo e di trovare non una sola, ma una sfilza di soluzioni, per non deludere mai chi mi sta di fronte. D’altronde, il mio compito è quello supportare e facilitare il cliente.
“Non dire mai di no” è quello che ho appreso più di tutto, durante il mio percorso professionale a Londra.
Il Covid, in un certo senso, ha modificato questo ambito, difatti ad oggi, ci sono più richieste di lavorare nel privato.
Dalla mia esperienza, posso dirvi che, che se ti presentavi ad un’agenzia con meno di tre anni di esperienza o con zero esperienze nelle Vip family, non ti presentavano opportunità.
Oggi ci sono sicuramente più possibilità, avere esperienza nel settore alberghiero e di lusso è fondamentale, poiché ti forma ad un approccio totalmente diverso con il cliente. In più, avere delle referenze aiuta molto, ma deve esserci costantemente la voglia di mettersi in gioco, essere multitasking ed amare il lavoro che si fa.
Se ami il lavoro che fai lavori con piacere e serenità anche perché, come nel mio caso, ho avuto modo e ho la possibilità di scegliere come lavorare e con chi. Ho lavorato lo scorso inverno in uno Chalet in Courchevel per 4 mesi, ed ho avuto modo di lavorare per dei clienti meravigliosi e di nazionalità differenti, ogni settimana facevo un viaggio in una nazione diversa imparando e migliorando sempre le mie competenze.
Quello che sono oggi, le varie possibilità, è tutto grazie a me, grazie ad Aras.
Come ho iniziato?
Ho scritto una lettera di presentazione, il mio CV in inglese e poi ho inserito il tutto in varie buste da lettera, che successivamente ho lasciato nelle zone più ricche di Londra, trovando così la mia fortuna.
Nessuna raccomandazione o porta un amico.
In seguito, per lavorare con altri clienti o in altri luoghi, ho avuto bisogno di referenze, in particolare per passare tramite agenzia, che prima di presentarti ad un cliente, vuole certezze sul tuo conto, su chi sei, come lavori e altro.
Chiaramente, i membri della famiglia per la quale lavori, diventano i tuoi datori di lavoro e vogliono saperne di più sulla tua professionalità e sul tuo metodo di lavoro.
A me, questa cosa piace particolarmente, perché da un valore aggiuntivo al mio CV, e rende più completa l’informazione che si sta dando.
Avrete notato che principalmente parlo di Londra, questo perché l’ho amata dal primo giorno in cui vi ho messo piede. Londra mi ha accolta, mi ha presa per mano, mi ha fatto crescere, migliorare, mi ha dato le migliori opportunità lavorative, mi sono trovata faccia a faccia con diverse realtà, dove ho avuto modo di scegliere e cambiare strada.
È stata la scelta più importante che abbia mai preso, ma non mi pento di un singolo giorno, nonostante non sia sempre stato tutto così facile, ma lo rifarei ancora e ancora.
Londra è la città che non dorme mai, con mille sfumature, sicura, piena di vita e di occasioni che, se sai cogliere, portano grandi soddisfazioni.
Non è stato per nulla semplice all’inizio, nonostante avessi studiato l’inglese per anni, all’inizio mi sono ritrovata ad avere un blocco, legato alla paura di buttarsi e di sbagliare. Ma alla fine sono qui, ce l’ho fatta e sono felice.
Ho imparato a sostenere colloqui, a presentarmi davanti a tante persone in una lingua che non è la mia, ho ricevuto tanto ed incontrato bellissime persone che porterò sempre con me.
Ne sono e ne sarò sempre grata.
Ho lasciato fisicamente il posto, ma con la mente sono sempre lì, poiché mi sono sempre sentita a casa e se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è che, casa non è dove cresci, casa è dove ti senti fin dentro di appartenere.
Insomma, Londra ha un pezzo del mio cuore e il mio cuore ha, e avrà sempre, la sua magia con sé.
Non sono andata via per via della Brexit, come magari molti possono pensare, anzi fatemelo dire: chi ha il Pre Seattle status o indefinite status e ha voglia di cambiare lavoro, è il momento giusto! Il mercato del lavoro è ancora più vivo di prima!
Vorrei aggiungere, infine, che chi è interessato e vuole maggiori info, può scrivermi in privato tramite il mio canale IG @travelwitharasuk, sono sempre disponibile a dare suggerimenti, consigli, quelli che avrei voluto anche io tanti anni fa e non ho trovato.
Grazie ed in bocca al lupo per qualunque scelta voi deciderete di prendere.
Vi saluto con il mio motto: If you don’t try, you don’t know it.
Hai voglia di leggere le storie mie e di altri expat come Sara? Nella sezione Esperienze del blog ne trovi e ne troverai tante altre