Ciao Going Expat People,
torno a parlare di viaggi e oggi é tempo di raccontarvi del mio week-end a Bucarest!
Mi é piaciuta moltissimo. Era da tempo che una cittá non mi incuriosiva cosí tanto e tornassi da un viaggio arricchita non solo di bellezza ma anche di cultura generale.
Bucarest che sorpresa!
Non avevo grandi aspettative, conoscevo poco della storia della cittá e del Paese e non ero mai stata in una cittá che portasse i segni ancora cosí evidenti del comunismo. Vi posso garantire di essere rimasta positivamente sorpresa e di aver apprezzato moltissimo questa cittá.
Se non conoscete bene la storia credo sia fondamentale prenotare un tour guidato della cittá per poterla apprezzare e capire.
Noi, era un week-end tra amiche, abbiamo prenotato su Get your guide. Attraversando la cittá e i suoi punti salienti, in circa 2h, abbiamo capito perché la troviamo cosí diversa quasi ad ogni angolo.
Vi mostro qualche foto per farvi capire cosa intendo:
un tempo conosciuta come la “piccola Parigi” o la “Parigi dell’est”, Bucarest mostra i segni di tutto il suo passato di splendore, ma anche di cattiva gestione e mancanza di regolamentazione dell’architettura.
Troviamo quello che rimane della dominazione Ottomana termina circa nel 1877 con una guerra di indipendenza, ma anche i chiarissimi segni dell’archittettura piatta e triste dei lunghissimi anni del comunismo. Comunismo che ha lasciato i segni anche nelle varie palazzine e strutture degradate anche nel centro della cittá. Solo se raccontata questi aspetti, invece di farvi storcere il naso, rendono il tutto piú interessante.
Camminando per la cittá troviamo anche palazzi della corrente brutalista, mischiati a costruzioni moderne e palazzi di chiaro respiro romano.
A guardare queste immagine ci credereste che vi trovate nella stessa cittá?
Inoltre questi palazzi sono abbastanza vicini l’uno dall’altro e rendono lo scenario inverosimile.
Giorno 1.
Andiamo un pó con ordine in modo che non mi sfugga nulla del racconto. Il primo giorno siamo arrivate con il volo nel primo pomeriggio (la Romania é 1ora avanti rispetto all’Italia) e dopo aver lasciato le valigie e preso possesso delle nostre stanze, siamo andate a passeggiare per la cittá senza una meta. Giusto per capire dove ci trovavamo e cosa avremmo potuto scoprire meglio il giorno dopo.
Dall’areoporto il centro cittá é raggiungibile con un bus. Viene richiesto pagamento del biglietto con carte di credito esclusivamente Visa o Mastercard o in contanti. Altrimenti si puó acquistare il biglietto a/r per RON6 che corrispondono a circa €1,21. La tratta non é lunga, in irca 20/30 minuti si arriva, ma il traffico é intenso quindi tenetelo a mente e considerate che avrete bisogno di 1h.
Una delle tappe del pomeriggio é stata la famosa libreria Cărturești Carusel che a me é piaciuta molto con le sue colonne bianche, i 3 piani dedicati a libri e accessori piú un quarto con un grazioso bar.
Girovagando per la cittá, siamo passate dalla galleria Macca Villacrosse. Il suo stile liberty la rende senza ombra di dubbio elegante e ricorda lo splendore della cittá e perché veniva chiamata la Parigi dell’est. La struttura della galleria ricorda un pó quelle di Milano, Napoli e Messina.
Che ne dite? Non sembra di essere un pó negli anni ’20 guardando queste foto?
Passando da una strada all’altra abbiamo anche scoperto una delle piú tipiche attrazioni in molte cittá ormai, ma che comunque attrae turisti e viaggiatori e strappa una foto e un sorriso a tutti: la via degli ombrelli colorati – Pasajul Victorei
Giorno 2.
Eccoci nel vivo del week end. Abbiamo passato un intero giorno di visite, forse un pó troppe.
La mattina, infatti, é iniziata con il tour guidato della cittá, dove abbiamo ascoltato la storia della Romania e di Bucarest per circa 2h e scoperto che il posto dove saremmo andate a cena la sera stessa, Restaurant Hanú lui Manuc, é stato scenario di importanti momenti storici. Inannzitutto prende il nome da Manuc Bei, un ricco armeno che fu costretto a fuggire a Bucarest durante la guerra tra i Russi e i Turchi. Proprio in questa locanda, fondata nel 1808, é stata poi firmata la pace di quella stessa guerra nel 1812. Nel 1842 invece divenne momentaneamente sede del municipio.
Dopo la visita guidata, che ci ha quindi portato tra le vie della cittá che mischiano le architetture, dopo aver visitato la chiesa ortodossa Stravopoleos (non fatevela sfuggire) e un pranzetto da leccarci i baffi, ci siamo dedicate alla visita del Parlamento.
Il Parlamento di Bucarest
Il Parlamento di Bucarest ha un peso talmente importante nella sua storia che non puó essere ignorato. Voluto dal leader comunista Ceausescu che peró non ne ha mai visto la fine. É simbolo del potere e del controllo del comunismo. Il progetto era talmente megalomane che si tratta del palazzo piú pesante al mondo. Infatti é tutto cemento e marmo, conta 7 piani in superficie e 5 sottoterra.
La visita, che costa circa €24, dura 1h e chiaramente si puó visitare solo una piccola parte e con una guida.
Per quanto magnifico al suo interno, la visita l’ho trovata un pó noiosa. Ci sono molti dettagli sui materiali utilizzati, i tessuti e il presunto valore economico, ma poco altro.
Forse vi starete chiedendo perché é stato ultimato postumo a Ceasescu? E sí, qui dó per scontato che sappiate che il leader politico venne ucciso a seguito della rivoluzione rumena e con la sua morte si mise fine al comunismo nel Paese. Il motivo é molto semplice, distruggere quello che giá era stato creato sarebbe costato forse piú che continuare la costruzione. E’ anche vero che fa un pó effetto pensare che i sold dei contribuenti siano andati nella costruzione di tale lussuoso palazzo mentre l’economia generale del Paese non era e non é delle migliori (i lavori sono terminati nel 1992). E sarie curiosa di sapere cosa ne epensano i rumeni.
Giorno 3.
Avendo il rientro nel tardo pomeriggio ci siamo concesse ancora delle visite.
Avendolo vicino al nostro alloggio siamo andate all’Ateneul Român (Ateneo Romano). Mi raccomando munitevi di moneta, il costo é di RON15 ovvero €3 e vi aprirá le porte ad una meraviglia da lasciarvi a bocca aperta.
Nessuna foto gli rende giustizia!
Vi verrá data una fotocapia con delle info e potrete trascorrere dentro tutto il tempo che volete. Al primo piano potrete visitare l’auditorium dove alla parete é illustrata la storia della cittá, immagino sia emozionante andare a vedere un evento musicale lí dentro.
Prima di pranzo ci siamo poi avviate a visitare la casa museo Ceausescu anche chiamata Palazzo Primavera. Si possono fare solo visite guidate al costo di RON65 ovvero €13 e dalla durata di 45 minuti. La casa é chiaramente uno schiaffo alla povertá, ma rende chairo il tipo di persona a famiglia della quale si parla. Ceausescu aaveva 3 filgi, 2 dei quali sono morti per malattie gravi e 1 é ancora in vita ma lontano dalla politica e dai riflettori. Non é possibile fare foto o video all’interno del palazzo.
L’ultima tappa di questo viaggio é stato il Museo Satului anche chiamato Museo del Villaggio.
Si tratta di una ricostruzione di varie case tipiche della Romania riprodotte lungo questo parco e anche relative a diversi periodi storici. Tra la pioggia e il poco tempo non ce lo siamo godute bene, ma sicuramente é un’idea carina.
Se tornassi a Bucarest avrei sicuramente ancora altro da fare e vedere, come ad esempio le famose terme, credo tra le piú grandi se non le maggiori in Europa e un giro completo dei vari parchi.
Cosa abbiamo mangiato a Bucarest
Come vi dicevo prima una cena l’aabbiamo fatta al Restaurant Hanú lui Manuc. Nonostante si tratti di un posto chiaramente turistico, abbiamo trovato il cibo autentico e decisamente buono oltre che in grandi quantitá. Quello che vedete in foto é un antipasto misto di formaggi e verdure e (scusate amici veg), 1kg di agnello. Davvero delizioso! Abbiamo bevuto vino locale e ci siamo godute una tiepida serata di Ottobre sedute all’aperto. Il servizio é un pó lento, ma abbiamo notato che é una carattersitica di molti posti.
Ancora carne e questa volta per pranzo. Credo che le Micii, le salsicce che vedete in foto, le facciano un pó ovunque. Possono essere di agnello, maiale o manzo e vengono accompagnate da salsine e patatine fritte. Ovviamente una birra locale non guasta mai!
Si trovano molte zuppe nei menú ma il nostro week-end é stato caratterizzato da temperature calde e non ci andavano.
Sicuramente Bucarest é una cittá da visitare e mettere in lista, adesso io sono curiosa di scoprire la Transilvania.
E voi? siete mai stati in Romania?
A presto
Rossella